venerdì 25 dicembre 2009
procession
imaginate la sensazione.voi che vi avvicinate a voi.sfiorate con le dita le vostre labbra, le inumidite con la lingua.respirate dentro la vostra bocca.
più a fondo.
cos'è che si prova?
martedì 22 dicembre 2009
Fantasmi
1. ogni forma di umanità dev'essere bandita per sempre dal mio regno
2. per sempre, non per una settimana
3. io non ho mai detto di adorare il modo in cui ti vesti, e ti muovi, e mi baci(avi)
4. puoi per favore evitare di presentarti nei miei sogni?
Impazzirò.
nebbia
giri a velocità folle sulla tua orbita attorno alla mia stella
e mi dispiace, ma non so se ce la posso fare
shit
domenica 6 dicembre 2009
It feels like it’s all possible now, you need love and I'm gonna show you how
l'ho capito alle undici e trenta di questa mattina, quando ho mangiato la caramella del sei dicembre nel calendario dell'avvento, quello con i cassettini rossi sopra il pianoforte
stavo trasportando scatoloni ammuffiti di vecchie cartoline e barbie con i capelli gialli, sacchi di istruzioni per l'uso e bilance rotte
un cappello di paglia arancione e abat jour di latta
così mi sono fermata, che la cosa si stava facendo un po' troppo nostalgica, e ho appoggiato la grande testiera nera del letto che tenevo in mano
ho preso in mano il cassettino del sei dicembre, rosso e oro, è così piccolo che sembra quasi vivo, e ho scartato la gelatina che c'era dentro senza aspettarmi niente di che, a me neanche piacciono le gelatine
e mentre riprendevo il legno che avevo posato per terra, eri di nuovo qui
flash
di nuovo qui
subito non ho capito cos'era successo, subito non sono riuscita a spiegarmi da dove veniva il profumo di te sulle mie labbra, mi sono smarrita, sola con un sentiero di piccole particelle
di te
da seguire
per ritrovarti qui
e poi, si, la rivelazione
anche tu sei qualcosa a cui posso assegnare un cassetto
uno spazio fragile a rischio continuo di implosione
uno spazio da rammendare in fretta col filo di lana, quello grosso, color nocciola
il sollievo di poterti codificare
martedì 17 novembre 2009
mercoledì 11 novembre 2009
Last couple standing
Devo ricordarmi che blogger non è facebook
Che è questa nostalgia?
Nostos+algos. I love greek.
Ritorno. A me? A te? Che confusione di persone. In fondo, a chi importa?
Troppo tempo è passato perchè io possa capire
Cosa ti aspetti da me?
Vorrei pensare che non sta succedendo, vorrei pensare che non sto idealizzando la mia idea di te.
E che tu non stia facendo lo stesso.
Sei su un gradino più in basso, ti manca uno scatto, un passaggio e poi sareste due cloni. E nessuna delle due è quella che voglio.
Mi servi come sfogo?
Non mi è dato saperlo. Il groviglio di capelli sopra la mia testa non era un fatto casuale, ma questo non puoi saperlo, quello che vedi tu è solo una bella ragazza con un trucco esagerato. Immagina il perchè.
Perchè quella volta mi sono rifiutata?
--> quando leggerò qui, non saprò più che volta era.
martedì 10 novembre 2009
Non dire notte pt.2 (allora non sono solo io)
Amos Oz
Letter read
ho un' amnesia totale. Non mi ricordo come si fa. Cos'è tutta questa confusione? Dove sono le regole, dove le istruzioni e i movimenti giusti e i perfetti rapporti causa/effetto? Uccidi la mia voglia di essere coerente, e non sai che più che una voglia è un bisogno. Non posso brancolare al buio e inciampare e sanguinare in giro per casa. E' antiestetico, capisci?
La prossima volta che ci vediamo porta qualche garza.
D.
domenica 8 novembre 2009
Cosmos
Non dire notte
Allora potrò piegarmi e prendermi cura di lei come all’inizio. Sin dall’inizio.
Amos Oz
sabato 7 novembre 2009
Indentità violate
martedì 3 novembre 2009
lunedì 2 novembre 2009
latteo
vedi alla voce: blocco.
vedi alla voce: non mi è proprio possibile.
e scusami per tutto questo, non l'avevo esattamente previsto.
domenica 1 novembre 2009
epifania
mercoledì 28 ottobre 2009
witness
there's still a little bit of you laced with my doubt
it's still a little hard to say what's going on
sabato 24 ottobre 2009
martedì 20 ottobre 2009
lunedì 12 ottobre 2009
Why are you dancing when you can be alone?
You, an hypothetic you, whoever/wherever you are, please save me. I need it.
I desperately want not to be here. Am I so sure? I hope.
On Sunday, On Wednesday
Tranciando qualche vita forse, ma ogni cosa ha un prezzo. E tu ne sai qualcosa no?
giovedì 1 ottobre 2009
Blop
mercoledì 30 settembre 2009
Dopo
Prosciugata. Forse questo rende meglio l'idea. Imbarazzata. In colpa.
martedì 29 settembre 2009
Preposizione
Dormire da te.
La grammatica non dovrebbe piacermi così tanto, e forse le persone parlano a caso.
lunedì 21 settembre 2009
Proof
Link me
Respingo il nodo alla gola,
Mi scotto le dita con la tazza troppo calda pur di
Seleziono canzoni con l'assurdo scopo di
Non smetto di immaginare anche se
.questo ed altro.
Sommario
Lasciami andare. Vedi, è difficile che riesca a fare tutto da sola.
Distruggiamo vite in continuazone.
Di nuovo tutto quanto ha ricominciato a ruotare senza senso e non ho nessun controllo, non ho nemmeno un'ancora, una piccola boa, le linee sulle tue mani. E' difficile lasciar passare tutto una volta che hai preso confidenza. Dal momento in cui cambiamo i nomi non c'è alcun ritorno, inutile ricamarci su. E ho riempito di lacrime tre ore ventotto minuti e dodici secondi. Credi basteranno?
Non hai MAI parlato a me.
Fare il male per procurare il bene.
lunedì 7 settembre 2009
Volevo usare le tue parole ma non l'ho fatto
non ho mai letto niente di simile.
Niente.
C'è qualcosa lì dentro che va oltre.
Otre tutto.
E il libro, non leggerlo. Ho sbagliato a dirti di si, che forse era il momento giusto, perchè non lo è. Conservalo per una stagione diversa.
E goditi questa.
PS: passa da questo blog ogni tanto, fa piacere.
giovedì 3 settembre 2009
à vous
scriviamo a bassa voce, mi concentro solo sugli accordi di questa canzone, grazie per avermela suggerita una notte in cui stavo molto male
the more I see the less I know the more I like to let it go
deep beneath the cover of another perfect wonder where it's so white as snow
nascondersi dietro un muro ci fa dimenticare che esistono le catapulte, volendo continuare a parlare di armi
che ne diresti della follia stasera? ti darebbe molto fastidio? pensi che potresti mettere da parte qualcosa? (qualcuno) mi scoppiano in bocca come bolle di bigbabol
but it's hard to admit how it ends and begins
on his face is a map of the world
un'esistenza nuova
come ci si crogiola in questa monotonia. come facciamo a credere che quei piccoli piccoli avvenimenti siano così importanti? non ci dovrebbe interessare.
meno egocentrismo si diceva.
I wish I could eat your cancer when you turn back
meat-eating orchids forgive no one just yet
cut myself angel's hair and baby's breath
broken hymen of your highness I'm left black
throw down your umbilical noose so I can climb right back
piaciuta questa? è la migliore
guarda, siete tutte qui
Nodi e capelli
Questa l'ho già scritta da qualche parte Non capisco troppe cose
Potrei citare Foglie d'erba
E sono davvero troppo stanca per scrivere ma mi serve qualcosa di bello prima di andare a dormire
Qualcosa per cui possa dormire
Sto cercando
Respiro
lunedì 31 agosto 2009
lunedì 17 agosto 2009
sabato 15 agosto 2009
Filastrocca
amore mio scusa, stavo cercando di mandare a memoria tutti i possibili modi per confezionare fiori di carta.
amore mio, perdonami se invece di pensare a te cerco i prezzi di una liposuzione.
e
e che cosa ascolta chuck palahniuk mentre lavora, tu lo sai?
io adesso lo so, e abbiamo fatto giusto tutte e due.
i
iesterdei ho visto il cielo più bello di tutti,
era giallo e viola come i lividi che ti fai sulle gambe, e girava vorticosamente sopra la mia testa.
o
ovviamente, amore mio, in qualunque modo ti manifesterai, ti prego di capire:
le foglie di menta bisogna masticarle per bene.
u
una sola, ultima cosa vorrei dire, in questo pensiero sconclusionato;
faccio confusione con i soggetti. Ma non volontariamente. Non allarmarti/tevi/iamoci/mi.
Cellar Door
venerdì 14 agosto 2009
mercoledì 12 agosto 2009
Are you breathing what I am breathing?
Need for space. Clean my desk and apply feng-shui commands.
Need for action. A lot of action. My mind full of different thoughts pigeon-holed in little compartments so pressed there is no way you can drag them up.
It's not a bad thing.
The point is my inner self has to take a few minutes to figure out and tackle it. It's not automatic. It's not taken for granted. Not for me.
Maybe I look like a fast-person. Fast-person, my god. You, all of you, have to finish thinking I can face problems and situations and all this shit in one or at the most two seconds. I can't. I just can't.
Sorry if I deceived you.
My drama doens't respect the three Aristotle's units.
Soundrack: k.d. lang; the consequences of falling
giovedì 6 agosto 2009
The L Way
domenica 2 agosto 2009
Drama
Grazie a quelli che c'erano prima e a quelli che ci sono adesso.
Perchè, beh voglio che lo sappiate, io non sarei qui senza di voi. Sentitevi tutti chiamati in causa. Non sarei qui alle 2.04 a bere tisana alla liquirizia ascoltando Echo e deprimendomi da morire, non sarei qui con questi capelli e questi vestiti e queste fitte intercostali che mi fanno morire.
Grazie per sopportarmi anche quando sono stanca di essere forte, quando mi sento fottutamente in più e non c'è un solo posto che mi vada bene. Grazie per quando mi amate, per quando mi infilate bigliettini sotto il cuscino, perchè mi tenete l'ombrello in modo che non mi si rovinino i capelli appena fatti, perchè mi scrivete cartoline e mi incontrate inaspettatamente il sabato sera.
E, adoro tutti quanti perchè succede a volte che facciate dei piccoli, piccolissimi gesti dei quali magari non vi accorgete nemmeno, e che invece io trovo favolosi.
Grazie per essere così belle.
Grazie perchè siete lontane da me e nonostante questo vi sento così vicine, e il femminile è solo perchè la maggioranza vince. Posso immaginarvi perfettamente, so cosa state facendo in questo esatto momento, probabilmnte so anche a cosa pensate, e posso sorridere. Davvero. Tirando le somme di tutto, posso sorridere e dire che si, anche guardando indietro alla montagna di casini che abbiamo alle spalle, alla valanga di fraintendimenti e di rancori insepolti che inevitabilmente una volta o l'altra ci troveremo ad affrontare, posso sorridere. Ma per il momento va bene così. Va bene perchè so che c'è qualcuno lì fuori a cui va ancora di ascoltarmi. Va bene perchè so che anche delle persone con cui le cose si sono lacerate definitivamente, non è vero che non mi è rimasto nulla. Mi è rimasto tutto. Ogni singola parola.
E per questo, grazie per quello che mi avete detto e che mi avete scritto.
Vi adoro.
Soundtrack: Betty Lavette, Choices.
I've had choices ever since the day I was born
I have my own voices that told me right from wrong
If I had listened, no I wouldn't be sitting here today
Living and dying with the choices I've made
sabato 1 agosto 2009
Nel caso avvertiste delle fitte al cervello
Immaginate di essere una di queste formiche. Trascorrete la vostra vita da formica a raccogliere i semi, a seguire gli odori, a scavare gallerie nella terra, quello che volete. E poi, un bel giorno dopo un grande acquazzone, venite contaminati da questo fungo. Le ife vengono trasportate dal vento, finiscono a terra e voi avete appena avuto la deliziosa idea di ingerirle.
Esattamente, qual è il sapore di un fungo mortale?
Giorno dopo giorno, ora dopo ora, le spore crescono lentamente dentro di voi. Tra le vostre cellule. Nei vostri tessuti. Ed è troppo tardi per qualsiasi cosa ormai, cominciate a sentirvi deboli, totalmente inutili per la colonia. They're driving you crazy. Le altre formiche questo l'hanno notato, e non vi lasceranno lì a marcire nel loro territorio, decomponendovi e infettando ogni singolo essere vivente con cui entrerete in contatto. Le vostre compagne vi prendono, e vi allontanano. E' così che succede. State impazzendo. Con le spore che spezzano via via sempre più gangli cerebrali, il fungo che prolifera al vostro interno, non avete nessuna capacità di reagire. Nessun controllo. Quello che il Cordyceps vi costringe a fare è trovarvi un albero e iniziare a salirlo il più veloce possibile. Vi sta mangiando il cervello, e voi risalite il tronco aggrappandovi alla corteccia in un disperato tentativo di fuga da quello schifo che vi ha infettati. Sempre che a questo stadio riusciate ancora a capire qualcosa. E alla fine, quando non avete più forze, quando il vostro sistema nervoso è stato fatto a pezzi in ogni sua minima componente, vi fermate. Restate paralizzati su un ramo a metri e metri di altezza.
Esattamente, riuscite ancora a provare un po' di vertigine?
Il fungo ha raggiunto il suo scopo. L'avete portato in una posizione privilegiata, dal quale ha più possibilità di diffondersi e contaminare gli insetti sottostanti. Voi siete morti. E il Cordyceps continua la sua crescita, succhia le vostre sostanze nutritive, i vostri organi, il vostro intero corpo. Siete delle piccole mummie di formica, con il corpo intatto all'esterno e completamente vuoto all'interno. E quando le condizioni saranno favorevoli, dalla cavità dell'addome che vi era appartenuto spunterà il corpo fruttifero. Raggiungerà la superficie e diffonderà le sue spore. E voi avete un fungo, lungo e filiforme, probabilmente giallastro, o rosso, o blu, o di un bel verde brillante che vi esce dalla schiena. O dal cervello.
Esattamente, come ci si sente quando la cosa a cui assomigliate di più è una fioriera?
http://neurophilosophy.files.wordpress.com/2006/11/cordyceps-unilateralis.JPG
http://www.youtube.com/watch?v=CCOQ0VU24xw&eurl=http%3A%2F%2Fwww%2Enaturamediterraneo%2Ecom%2Fforum%2Fpop%5Fprinter%5Ffriendly%2Easp%3FTOPIC%5FID%3D71509&feature=player_embedded
lunedì 27 luglio 2009
Di minuto in minuto
Non soltanto nel senso che ora viaggio in camicia da notte e non mi pettino i capelli.
Non soltanto nel senso che il mio corpo si rifiuta totalmente di portare avanti ogni funzione vitale.
A-pathos.
Il greco serve a qualcosa.
Sensazione da fazzoletto.
giovedì 23 luglio 2009
La mia ombra aveva delle gambe bellissime oggi
On the dark green hill,
So my body leaves no scars
On you, nor ever will.
When wind and howl encounter
What remain to keep?
So you and I encounter,
Then turn, then fall asleep.
As many nights endure
Without a moon o star,
So will we endure
When one is gone and far.
mercoledì 22 luglio 2009
D.M.
Anche se conoscete tre canzoni su cinquanta.
Anche se non avete idea di come tornare a casa.
Anche se fate parte del 3% sotto i trent'anni.
Andateci, non si sa mai nella vita.
E poi, comprate una maglia XXL alla vostra migliore amica che non è lì con voi.
Notte lover,
XOXOXO
A.M.
domenica 19 luglio 2009
Leaves, Leaver
Stretta?
Intima, volevo dire. Siamo stati tutti così vicini. (a qualcosa? A cosa?)
Ho in mente gli ascensori oggi. Vorrei prendere le persone e portarle negli ascensori. Continuo ad avere davanti agli occhi delle visioni che ho paura di chiamare ricordi, perché ricordi implica qualcosa di accaduto, in un modo o nell'altro. In un mondo o nell'altro. Qualcosa che comunque c'è. (e dove l'hai nascosto? Quando lo tirerai fuori?) Domanda sbagliata.
Frase sbagliata, col tono sbagliato.
Quatità di fiato sbagliata.
Per cosa si vive esattamente?
Sto cercando di trovare quello di cui ho bisogno veramente. Hai detto che questo viaggio ti ha lasciato molto più di quello che speravi. Che non hai capito l'inglese, hai capito te. Che adesso sai di cosa hai bisogno, di cosa non puoi fare a meno. La tua vita, la tua vita adesso puoi dire davvero dove sta. Mi piacerebbe che leggessi questo.
A me basta una sola persona.
Devo poterci parlare. So che stai sorridendo. "Il più piccolo germoglio dimostra che non c'è morte in realtà, e che se mai ci fosse porterebbe verso la vita, e non l'aspetta alla fine per fermarla. E che è cessata nell'attimo in cui la vita è apparsa. ... Tutto progredisce e si espande, niente crolla, e morire è diverso da quel che ciascuno abbia mai creduto, e più felice."
D.
giovedì 16 luglio 2009
Speciment Days
martedì 14 luglio 2009
I`m a bird now
One day I’ll grow up, I’ll be a beautiful girl
One day I’ll grow up, I’ll be a beautiful woman
One day I’ll grow up, I’ll be a beautiful girl
But for today I am a child, for today I am a boy
For today I am a child, for today I am a boy
For today I am a child, for today I am a boy
One day I’ll grow up, I’ll feel the power in me
One day I’ll grow up, of this I’m sure
One day I’ll grow up, I know a womb within me
One day I’ll grow up, feel it full and pure
sabato 11 luglio 2009
Smalto in polvere and a green scent
Londra di notte è bellissima. Basta scendere una fermata della metro prima di quella che usate di solito e lasciarvi perdere. Con la giusta compilation, tutto apparirà troppo finto per essere vero. Anche la brezza sembra di plastica, e il party da cui sei appena uscita l`avevi visto solo in tv. Ho accarezzato un gatto bianco e nero, e lui mi ha seguita fino a casa.
venerdì 10 luglio 2009
Invisible Monsters
[cit.]
giovedì 9 luglio 2009
È solo febbre
Si può prendere una vita, setacciarla attraverso analisi e sintesi, scomporla, assaporarla e poi riporla nei cassetti? E in base a quale ordine? Con quale criterio tassonomico? Seguendo quale logica? Oggi ho visto una stanza bianca con dei metronomi tutt`attorno alle pareti, un murales fatto come una mappa concettuale e nel mezzo, un po` spostato a sinistra, un armadio. Grande. O meglio, un mobile da cucina, con le ante di vetro, sei cassetti per lato e sportelli sottostanti, di legno laccato. Dentro, milioni di piccoli oggetti, denti tappi cocci lettere bambole coltellini svizzeri, scatole accuratamente etichettate contenenti le cose più disparate. Tu aprivi guardavi leggevi e intorno il rumore dei metronomi che si andava trasformando in musica. Assurdo. Mi ha tolto il fiato. La didascalia diceva che l`intento dell`artista era far sì che gli spettatori si domandassero quali criteri di organizzazione può avere la vita di ognuno di noi, mettendo in crisi il tradizionale metodo di classificazione. Come facciamo a meterci in ordine? E se raccogliamo le vicende di altre persone, possiamo scinderle nei loro elementi più puri e accomunarle alle nostre? O siamo troppo unici? E come ci regoliamo? Può essere valido il cassetto "blu"? E quello "capelli persi e poi ritrovati"? Il ragazzo di fianco a me ha una camicia a righe azzurre, una bottiglia vuota alla sua sinistra e legge manga su internet. Io includerei questo momento nello scaffale "stanchi e soli. Ma belli".
martedì 7 luglio 2009
Between past and present.
It will all work out.
I was there, and now here I am. What a fine construction.
Secondo principio:azione e reazione
E perdonali, Signore, perchè non sanno quello che fanno. Non sanno che fare ressa da TopShop causerà gravi danni al loro apparato psicofisico.
sabato 4 luglio 2009
giovedì 2 luglio 2009
Dimenticare quello che è
Dovete allontanarvi da me il prima possibile. Ti prego, l’ultima cosa che voglio è farti soffrire. Mi dispiace.
lunedì 29 giugno 2009
Because the night
domenica 28 giugno 2009
Far West
Mi sono affezionata alla tua voce. Mi sono affezionata ai tuoi gesti e all'espressione che farai quando leggerai queste righe, dapprima confusa e poi, a quest'altezza, dolorosamente compiaciuta. Se l'acqua, l'elemento che odio più di ogni altro, non sarà capace di spazzare via la mia meraviglia da grande schermo, credo che sarà la fine. Che più che affezionarmi mi abbandonerò, e a te verrà chiesto di sostenermi. Allontanati adesso, finchè puoi, prima che anche l'ultimo filo di semi-razionalità, prima che l'ultima esile barriera vengano abbattuti.
Non voglio farti del male.
Buonanotte amò,
porgi l'altra guancia.
sabato 27 giugno 2009
Se la tua voce ha devvero questo suono
venerdì 26 giugno 2009
La verità non è esattamente questa
Sento la tua vertigine.
Vendimi
Non conosco la misura in cui mi manchi.
C'è qualcosa che non c'è, che non va, che non deve sfuggirmi così.
Non conosco la ragione per cui sei diventata così importante. Sto cercando di sezionarmi per non prenderti in giro. Mi sento maledettamente in colpa per un sacco di ragioni.
E non dovrei pretendere niente, non dovrei e ovviamente non posso pretendere niente. Ma tu, non concedermi nulla.
Anche se tutto è scorretto, adorami.
giovedì 25 giugno 2009
Jay Ho
C'era una cosa che volevo dirti ieri, prima di lasciarti andare. Dimenticami. Poi non te l'ho detto, semplicemente perchè non voglio. Non voglio che mi dimentichi.
Se vuoi posso dire che non mi mancherai ma non sarebbe la verità.
Come sono da addormentata? Non credo di rappresentare un bello spettacolo, ma tu hai fatto questa cosa fantastica, e quel biglietto sta nel mio portafoglio dietro l'abbonamento della metro. Non lo dimenticherò. E non dimenticherò te, qualunque cosa succeda. Quello che sto scrivendo è terribile. Lo so è sdolcinato e banale, ma non mi importa. Ci sono tantissime cose che avrei da dirti ma non posso.
Buone vacanze.
Affogami dentro te.
I've been waiting hours for this, I've made myself so sick, I wish to stay, and sleep today.
venerdì 19 giugno 2009
Lesioni
forse
forse è perchè
forse è solo che
forse sei tu
forse è una serata troppo afosa
forse è che non capisco poi molto bene
e non ho nemmeno più libri da leggere
a volte mi sento così stronza
certe cose col passare del tempo non hanno più senso
e avevo promesso che non avrei più scritto di te
adesso ci sono troppi fatti che hanno perso valore
e non so nemmeno perchè ci avevo perso tempo
ed è strano
perchè era come se non ci vedessimo da così tanto
come se fosse la prima volta,
ancora senza l'idea di te
scusa per le cose che ho detto e per
quelle che non ho detto
grazie per la menta a tutte e due
martedì 16 giugno 2009
lunedì 15 giugno 2009
Domino
Non innamorarti di me.
"La voce mi aveva fatto venire una piccola vertigine dietro alla nuca"
Saliva e panna montata
E la percentuale della mia forza di volontà è 76%.
Questa cosa sembra una barzelletta, oppure un film. Quello che resta da vedere è se si tratta di una commedia o di una tragedia, ma io propendo per una sit-com comico/romantica.
Sit-com dà esattamente l'idea della situazione.
Andiamo in onda a puntate.
Arrivederci alla prossima.
venerdì 12 giugno 2009
When I get you alone
c'è bisogno
c'è bisogno di
vento attraverso i capelli, le foglie rotolano via
il tuo viso parla ma resti in silenzio, la bocca che si muove ritmica a ingoiare pezzi di cielo ho paura che non ci resterà abbastanza aria
i nei sulla mia pelle li hai contati con le labbra tanto tempo fa, com'erano dolci quel giorno amore mio, e se sapessi se parlo a te a te o a me non sarebbe male come punto di partenza
ho saltato la parte in cui dovevo rinascere gatto, ed è questa la vera ragione del vuoto che a volte mi risucchia dentro (hai detto) poi però sarò un'anima-gatto .male di miele.
mercoledì 10 giugno 2009
Schemi
Dietro, una scia di sangue, rossa come le unghie sporche di cera che adesso dovrò pulire.
Quello che mi piace di te è quel modo di tenere la sigaretta tra le dita, e il profilo dei tuoi occhi.
Qualcuno mi spieghi perché sono così triste stasera. Perché ascolto gli Afterhours alle due.zerosette, perché non mangio da mezzogiorno e non ho ancora fame, anzi il pensiero di inghiottire qualcosa mi provoca disgusto e conati di vomito.
La distanza di un braccio è lunga un abisso se il braccio è il mio e l’abisso lo crei tu, e non credere di sapere di chi sto parlando.
Come tutto si dissolve. Piano. Come la tua immagine riflessa su un vetro sporco rimandi il volto di qualcuno che non conosci, eppure lo trovi familiare, gonfio e incredibilmente familiare. Se conoscessi il mio posto sarebbe meglio.
lunedì 8 giugno 2009
ры́ба
Mi sento quindi pienamente legittimata ---.
"Quello che fai è sbagliato, ma è sbagliato se non lo fai"
Ti servirà un retino con buchi piuttosto stretti, se vorrai prendemi.
venerdì 5 giugno 2009
A cosa serve lo stomaco?
Le ho tagliate a fettine come burro, e hanno sfrigolato sul fuoco. Uno schizzo di sangue mi ha bagnato le labbra. Fuori, un cielo immobile, rosso come un' Apocalisse e senza nuvole; le ho rubate io per te. Le ho servite in un piatto quadrato, condite con terra acre che impasta la bocca. Un mazzo di stelle ornava il tavolo della nostra casa in collina.
Ti ho aspettata, ti ho guardata salire il vialetto circondata di narcisi viola e bianchi, e il loro profumo saliva fino a me. Un vento leggero ti accarezzava le braccia, fuochi d'artificio alle tue spalle, in lontananza, schegge di porcellana conficcate nel cielo.
Fragole e miele pronte per te.
E tu mi hai detto. che non avevi fame.
giovedì 4 giugno 2009
Smells like you
Riesco a immaginarlo.
Elemosino sorrisi e aspetto una canzone, cercando di non pensare che tu non ci sarai.
Che poi, lo sappiamo tutti che è meglio così.
Meglio che non ci vediamo e non ci parliamo e non sostiamo nello stesso corridoio.
E io continuo a sentirmi in colpa.
Perchè cazzo ti devi rovinare la vita così?
Perchè cazzo mi devi far stare così male?
Dio santo ma non lo capisci, no, tu non lo capisci.
Tu sei a posto, tranquilla, normale, niente da spiegare.
Ma per favore.
martedì 2 giugno 2009
Guida notturna in stato di ebbrezza
Perchè far riflettere quando è meglio non pensarci?
Stiamo tutti cercando di farci gli affari nostri rivelandoli a spettatori ansiosi di sapere.
Attenzione, la visione è consigliata ad un pubblico di soli adulti.
Ciò che ci muove è semplicemente amor proprio e conservazione di sè, con giusto un tocco di egoismo, tanto per gradire. E non è detto che non sia gradito.
Perchè porsi problemi quando è tanto più semplice negare tutto?
Perchè continuare a chiedersi se è giusto o sbagliato, se giusto e sbagliato sono concetti totalmente inesistenti? Giusto per chi? Sbagliato in base a cosa?
You make me feel mighty real
lunedì 1 giugno 2009
Under my skin
Could that be something that you all would do?
I'd be lying if I did now say I wasn't intrigued
But timing is everything here, and for the moment the "we" is reprieved
But, as I watch the girl unfold before my eyes, I discover
That I like her
Would you please get out from under my skin?
'Cause I can't begin this yet
And I don't know what my intentions are
They're speaking in a different tongue
And deep inside, I'm not as tough as I seem
But I won't let you know
Until it's right, I'm gonna stay my distance
And you should go
I'm in the dance, and it's a chance
But stay and watch awhile
I'll be singing a tune just for you with a smile
And maybe, if I'm lucky
You'll tip your hat to me, and you'll discover
That you like her
Would you please get out from under my skin?
'Cause I can't begin this yet
And I don't know what my intentions are
They're speaking in a different tongue
And, deep inside, I'm not as tough as I seem
But I won't let you know
Until it's right, I'm gonna stay my distance
And you should go
Crazy as it all plays out
I think I'm lonelier than I've ever been before
'Cause I was so close
To going through that door
But I don't want to be to blame for them
I don't want to be to blame
Oh, would you please get out
I'm not as strong as I seem, but I won't let you know
venerdì 29 maggio 2009
Se solo sapessi quanto
Da quello che mi piace meno, a quello che amo di più.
Amo le cose che abbiamo in comune, e le poesie.
two. Faccia Di Velluto, Daniele: "..e sono io che sono fuori, e fuori piove anche..che giornata di merda" che poi non c'entra assolutamente niente, ma sono felice, confusa e felice e anche un po' esaltata, e il testo di questa canzone è divertentissimo, il tono che dà alle parole per poco non mi faceva cadere dalla bicicletta dal ridere.
three. Disturbo di tipo comportamentale collocato nel ramo della Mania. Soffre di una Mania di tipo Affettivo le cui principali caratteristiche sono: Euforia; stato non realistico di esaltazione e di fiducia in se stessi. Questo è ciò che mi ha diagnosticato la Lindy, insieme a un sacco di altri disturbi della personalità dovuti ad alta emotività, nonchè un disturbo ossessivo compulsivo sempre di personalità. I nomi di tali disturbi sono veramente belli.
four. Parlare con la Linda fa male. Non fatelo. Perchè poi si evolve tutto in uno stream of consciousness molto, molto pericoloso. Esempio:
Io (irritata, verso una terza persona non presente al momento): "perchè non ti trovi un passatempo, --- ?"
Lei (aria mistico/trascendentale, occhi al soffitto): "SEI TU IL SUO PASSATEMPO DOMI"
Io: "..preferirei essere il passatempo di qualcun'altro"
giovedì 28 maggio 2009
Memorie filosofiche
L'amore, in senso platonico, non esiste.
La felicità non esiste. Ciò che scambiamo per felicità è in realtà la ricerca di essa.
La psicologia è sbagliata.
I criteri di valutazione soggettivi.
Il tempo, quante volte ne perdiamo la congnizione?
Alle fotografie si applica un criterio di bello estremamente variabile.
Per la giustizia, vedi Sofocle.
Viviamo in un mondo approssimativo.
mercoledì 27 maggio 2009
SBANG
Acceleratore frizione cambio acceleratore.
Più veloce.
Accelera, accelera.
Frizione cambio acceleratore. Ancora.
Senti come un'angoscia montare dentro.
Un'angoscia e parallelamente un senso di controllo totale.
Sei tu che comandi ogni cosa.
Silenzio, la strada dritta.
Non vi capita mai/
e come lo controllate/
voi tutti/
quel desiderio irrefrenabile di spostare lievemente le mani?
Basterebbe un tocco. Silenzio.
Un giro leggero, solo con le dita, leggermente a destra, di più, di più
la scena aumenta di velocità, ancora,
le mani salde sul volante
il motore sale di giri, comincia a far rumore, un rumore che cresce, come
il desiderio che si propaga a velocità incontrollata fino alle dita dei piedi
manca il respiro
controllo totale
gli occhi fissi sulla strada
più veloce
il rumore che si accresce, si amplifica
ingloba ogni cosa e tu dentro
dentro al rumore
è avidità
come puoi chiamarla altrimenti?
vita
vita
l'auto sbanda, una virata improvvisa a destra,
di una forza immane, spaventosa
e anche tu sei spaventata
ma premi sull'acceleratore e non lo lasci andare
non lo lasci andare
permetti all'auto di sbattere contro un'albero a una velocità assurda
lo colpisci in pieno
senza riserve
con un'energia che non ti lascia la più piccola difesa
e poi uno schianto
chi può chiude gli occhi
li serra forte per non vedere
per non vedere cazzo
un grande animale fumante
scintille fuoco fiamme sangue e quel rumore metallico ASSORDANTE
ti uccide ti strappa è un dolore acuto lancinante mortale fa paura ribrezzo disgusto terrore panico dà la nausea e ti costringe in ginocchio a vomitare l'anima senz'aria nei polmoni e parole nella bocca
Ed è, a suo modo, quiete.
lunedì 25 maggio 2009
Lmfao
Salirò.
Il testo di questa canzone non mi è mai sembrato bello come oggi.
Sono rimasta fuori dal portone di casa ad aspettare che finisse per evitare di perdere quello stato mentale che mi permetteva di ascoltarmela e goderne fino in fondo, come non ho mai fatto nemmeno quando mi hai portato il cd. La nota a fianco, scritta in lilla, diceva "perchè il primo amore non si scorda mai" Giuro, mi stavo cappottando dalla bici a forza di ridere. Era esilarante.
Ancora di più quando sono salita in cucina, ho acceso la tv su un canale a caso e ho beccato Mtv, e cosa c'era su Mtv? Chart Blast. E indovina chi c'era su Chart Blast (oltre Carmen Electra). Joss. Joss! Pensavo di morire da quanto era comica la situazione. Ma sul serio! Comica davvero!
Ahahah, stato di grazia.
giovedì 21 maggio 2009
Masochismo. Non c'è altra parola.
Love Story -Taylor Swift-
Ho in mente un vestito nero, aderente, un tubino con le spalline fini. Ha un'unica applique di raso bianco sulla scollatura, eppure è un vestito da matrimonio. Poi c'è un campo di grano dorato, un'albero, uno solo, e un altro vestito, stavolta rosso, di chiffon leggero tanto da confondersi con i petali dei papaveri che incorniciano il tuo volto. Un vicolo di ciottoli sconnessi e il cielo che si specchia nell'azzurro dei tuoi occhi. Grilli e cicale in questa strada d'estate incorniciata da alti alberi verdi, verdissimi, mi stringi la mano e sorridi a quello che dico.
"ho sempre paura quando sto con te ho paura di baciarti di stringerti di sfiorarti ho paura di quello che faccio e di come lo faccio ho paura di quello che fai tu ho paura che ti fermi e ho paura che continui ho paura che finisca ho paura di lasciarti andare via ho paura di stare troppo male senza di te.
non voglio perderti.."
Quella volta ho sbagliato risposta?
come vorrei baciarti ora. a chi sto parlando?
lunedì 18 maggio 2009
Gigantografia
Smiling
Ci feriamo per goderci la cura?
Grazie a tutti quelli che c'erano oggi. <3
venerdì 15 maggio 2009
Feng-shui
Ognuno l’ha vissuta come più ha preferito, o come il destino gliel’aveva scritta.
C’è chi ha parlato, parlato a nastro, senza interruzione; c’è chi è rimasto zitto ad ascoltare quello che parlava; c’è chi è salito in treno e non pensava di dover affrontare la telefonata che ha ricevuto tre minuti più tardi. Altri hanno deciso per una pacca sulle spalle, altri ancora per una busta imbottita e un indirizzo scritto a pennarello. A qualcuno è capitato di urlare più forte di quello che avrebbe voluto, o di lasciare la saponetta nel posto sbagliato. A me è toccato in sorte di entrare in gelateria e ordinare un frappé al cioccolato, cannuccia gialla, e tornare a casa a studiare Kant. Poi sono scesa, mi sono affacciata al portone e ho ascoltato chi parlava a nastro, guardando chi invece ascoltava. Tornata di sopra, ho aperto lo sportello bianco della cucina, quello grande in angolo, e ho preso un sacco di plastica giallo, di quelli del secco. Arrivata in soppalco, ho acceso i Depeche Mode e ho aperto completamente l’abbaino. Con il sacco giallo in mano, ho cominciato a spazzare via tutto quello che c’era sulla libreria, sistematicamente, ripiano dopo ripiano. Poi sono passata ai cassetti e infine alla scrivania. È finito tutto dentro al sacco, a eccezione di poche cose, quelle davvero importanti. Avevo bisogno di spazio, di ordine, di pulito. Con un panno ho tolto la polvere da tutta la stanza, ho spazzato per terra e lavato i vetri. Sulla scrivania ho aperto una scatola di latta e ne ho svuotato il contenuto. È spuntato fuori, tra le altre carte e cartine, un post-it completamente scritto. Vuoi sapere cosa c’era sopra? C’era la fedele trascrizione di sei o sette messaggi, tuoi, di quando probabilmente non avevo il quaderno sottomano per trascriverli. Solo allora mi sono fermata. Non mi era successo niente nemmeno pulendo col vetril le scritte sul vetro della scrivania, che pian piano si stanno cancellando da sole. Ma cazzo, quel post-it, dovevi vederlo. Mi si è stretto il cuore. Un po’ come se si fosse abbracciato da solo, solo che ha premuto un po’ troppo e mi ha fatto male. Ho trattenuto il respiro e ho letto i messaggi che c’erano scritti sopra, con tanto di data e ora precise, e vuoi sapere anche che giorno era? Quello in cui sei venuta a dormire da me e abbiamo guardato Elizabethtown tutta la notte con i sottotitoli, io che piangevo e tu che ridevi.
In piedi sopra il divano, mi sono sporta dall’abbaino e ho dato fuoco a quel pezzetto di carta con l’accendino nero. C’è voluto un po’ di tempo perché non bruciava bene, e alla fine è rimasto solo quel fragile scheletro di cenere. Ti ricorda niente l’aggettivo “fragile”? Comunque, non prenderla sul personale. C’è voluto tanto di quel coraggio, credimi, ma ne avevo bisogno. Non posso rimanere attaccata al passato il modo così maniacale. Mi soffoca.
Ora la stanza e vuota e arieggiata.
E io non ho studiato Kant, ma almeno mi sono fatta del bene.
Un bacio alla mia coinqui, che ne ha davvero bisogno. Ti voglio bene sirenetta. XD
Canzone: Heart -No Other Love-
domenica 10 maggio 2009
Post-vita
l'aria intorno a me prude, irritante come tutte le cose che non ho fatto
c'è qualcosa che sta cambiando, non ho ancora preparato la valigia
sogno di baci e di apparizioni violente, vivaci
gli occhi lacrimano sale
le parole che non ho scritto, che non ho detto, che non ti ho detto, come una montagna, fanno paura, credimi, io ne ho paura
l'aria che entra qui non è fresca, non depura, non mi provoca nemmeno un brivido
insensibile?
avrei bisogno di calarmi giù dal balcone come un'apparizione, un'epifania, un deus ex machina, un'angelo sfolgorante di luce, ma
freddo, di un freddo intenso, glaciale
congelando l'atmosfera intorno potrei calarmi su queste voci e farle tacere
curare i miei occhi
una pioggia dorata è quello che immagino adesso
visioni e apparizioni
forse è l'ora tarda,
zoo-mbie zoo-mbie
è una canzone meravigliosa, lei è questa voce che mi fa impazzire
soffoco a tornare sotto le coperte, soffocherò
coprimi di ghiaccio e riportami alla luce
Conigli
Su & Giù
Su & Giù
Nel momento esatto in cui ti viene da vomitare
Lezione di oggi: mai lasciarsi (andare)
sabato 9 maggio 2009
Luccicante un raggio di cometa attraversa il cielo, polvere di stelle
E l’orologio è fermo, segna da vent’anni la stesa ora, le 12.26.28. Oppure le 24.26.28. Io credo che fosse un mezzogiorno, un mezzogiorno di luglio, quei giorni che sembrano scorrere in un unico grande ammasso senza una forma precisa, incollati uno sopra l’altro, in cui tempo e spazio non sembrano avere più senso. È in uno di questi giorni che l’orologio si è fermato, una mattina in cui lei si è svegliata tardi e non ha pensato a guardare l’ora fino, diciamo, alle sette di sera, e poi se n’è accorta. Aveva smesso di funzionare e lei non ci aveva fato caso. Dopo uno sguardo di sincero dispiacere, non ha più pensato a farlo aggiustare.
Liste
a) Bere meno caffè. Il caffè fa male. Mi dona un sollievo temporaneo e contribuisce alla mia immagine, se vogliamo chiamarla così. E non so se considerarla davvero una cosa positiva.
b) Vorrei essere migliore. Una persona migliore, in tutti i sensi. Vorrei riuscire a dare il giusto affetto alle persone che a loro volta mi vogliono bene, perché spesso, troppo spesso, mi accorgo di non riuscire a ripagarli correttamente. Mi sento così ingrata.
c) Vorrei riuscire a dosarmi. Sai tipo, come una torta. Se non hai le giuste dosi viene uno schifo, uno schifo totale. A volte è come se mi avessero messo cento grammi in più di zucchero, oppure troppa poca uvetta.
d) Mi piacerebbe non essere così asettica certi giorni. Riuscire a lasciare indietro quello che non va e affrontare una giornata da persona normale, senza il pericolo di mostrarsi fredda e menefreghista, che poi cazzo, la prima cosa che mi dicono angosciati la mattina è “Cristina è uscita dalla Casa, ti rendi conto?!” e io sono lì che cerco semplicemente di vivere, non chiedo tanto no?, che tento di seppellire i miei problemi in una bella torbiera abbastanza profonda e infognata in una foresta sperduta alla fine del mondo, e questi arrivano e mi dicono emerite cazzate pretendendo che li ascolti e li compatisca, e io davvero, davvero non so come faccio certe mattine a non buttarmi/buttarli sotto il treno delle 6.47.
e) Non mentirmi. Mai.
Che altro posso aggiungere? Si accettano suggerimenti.
venerdì 8 maggio 2009
Intimità
Jellybeans
mancata sul serio.
sono uscita dalla porta bordeaux con la testa in fiamme e una gran voglia di vederti e tu, come sempre, mi ha confusa. mi hai lasciata lì a dirti ciao con tutta la dentatura in bella vista, che ammetto non essere poi così bella, e quasi nemmeno mi rispondevi.
è una pena del contrappasso?
vorrei essere stata avvisata per tempo.
mi sei mancata da morire.
è stato un attimo.
ero in classe, stavo per svenire. ho sperato di incrociarti fuori dalla porta, che ne so, che andavi in bagno, alle macchinette, a farti un giro. oddio lo so lo so, è patetico. pa-te-ti-co. è un aggettivo che non ho mai sopportato, mi disgusta.
tornando a te, volevo scriverti oggi. facevamo assemblea e tutte quelle urla mi penetravano nel cervello come tanti pungiglioni.
volevo fermarti. quando sei passata davanti a me ho provato l'impulso di afferrarti il braccio e trattenerti lì.
crash, tamponamento.
contatto.
canzone da ascoltare con questo intervento: Cigarettes & Choc. Milk, Rufus Wainwright
Still there's not a show on my back
Holes or a friendly intervention
I'm just a little bit heiress, a little bit Irish
A little bit Tower of Pisa
Whenever I see ya
So please be kind if I'm a mess
martedì 5 maggio 2009
Sinuosità
Non è stato triste.Suonava più come se uno degli ultimi legami si fosse staccato, ma aspetta.Non so some fartelo capire, però era in senso buono.Voglio dire, sembrava piuttosto come -recidiamo un legame per stringerne un altro-Oddio, è difficile da spiegare.Insomma, non ci sono rimasta male nè niente.Forse potremmo riiniziare.
Ma davvero, questa volta.E guardandoci negli occhi.
Perchè non so, oggi va così.E' stata una giornata davvero buona e c'è della speranza nell'aria.Che sia tutta questa pioggia, che ormai ha lavato via tutto quello che c'era?L'ha spazzato fuori dal cielo, l'ha annegato e lo porta lontano, per far fiorire dell'altro, forse.D'altronde, è primavera.
Poi ho pensato a come sarebbe farci cadere una goccia di sangue dentro.Dentro al tè.Quel sangue rosso chiaro e molto acquoso, che si scioglie in fretta.Mi piace quest'idea.Questa goccia che cade perfettamente parallela alla tazza e si dissolve nel liquido in pochi secondi.Il tempo di dire ti amo, e non è già più lì.Sparita.
Vorrei che leggessi questo.
sabato 2 maggio 2009
Where is the night
Se risate e frasi smozzicate nella notte.
Se ondate di vento gelido, briciole sulla coperta.
Se camminare con la testa china, e sentire, passo dopo passo, sempre più caldo.
[Come se stessi andando in ebollizione. Che poi non è la parola giusta.
Un caldo tiepido e rassicurante.]
Se questa allergia alle gambe, se il mal di testa, se la nausea.
Se una lista di nomi in rapida successione.
Se abbinamenti sbagliati, non-salutari.
Se tutto questo. Senza --
Sterilizzati dalla notte.
venerdì 1 maggio 2009
La metà di tutto
“ho scelto il giorno sbagliato per smettere di fumare, ho scelto il giorno sbagliato per smettere di bere, ho scelto il giorno sbagliato per smettere di prendere tranquillanti...”
giovedì 30 aprile 2009
Cibo. Ancora.
1) il mal di stomaco è causato dal fatto che nel giro di 5 ore ho mangiato
a) una porzione di patatine fritte
b) una spropositata quantità di maionese
c) due bustine di checiap parecchio grandi
d) un'enorme tazza di caffelatte (con molto caffè e poco latte)
e) 3 abbracci mulino bianco
f) una bustina di integratori vitaminici
2) l'odiarti è causato da
a) te che sei una deficiente
b) cazzo ti costa salutarmi?! -________-"
--> ho bisogno di me
spazio
spazio
spazio
I want the ocean right now
mercoledì 29 aprile 2009
Verdurine
Solo una cosa: perché sono finita a mangiare tramezzini crudo e melanzane se le melanzane mi hanno sempre fatto schifo? Ed è strano che, dopo aver azzannato una fetta di quegli orridi e viscidi vegetali, per la prima volta senza nessuno di fianco, davvero la prima volta, dopo essermi chiesta da quand’è che avevo iniziato a mangiarli, ed essermi conseguentemente risposta, dopo che la maionese era sbrodolata fuori dal tramezzino impasticciandomi le mani, mi sono detta: adesso mi mangio un Pan Gocciolo. E Pan Gocciolo è stato.
lunedì 27 aprile 2009
Like snakes in a orchid
Il suo piede batteva ritmico contro il pavimento.
Leggeva ad alta voce, mantenendo un ritmo incrollabile.
Non una pausa in più del previsto.
Parole come note. Parole infilate una dopo l’altra come perle.
C’era, in quella voce tutto quanto. Un universo intero.
Potevi leggerci dentro ogni cosa che lei era, o che cercava di nascondere, senza riuscirci poi troppo. Una voce che faceva tenerezza solo a pensarla, per quanto sia possibile pensare una voce, con tutte quelle gradazioni e incrinature che la rendono così sfuggevole.
Con l’indice della destra teneva il segno delle parole, spostandosi di continuo a formare piccoli virtuali tratteggi. Quasi singhiozzi, se vogliamo chiamarli così.
Con l’altra mano picchiettava sul banco un pastello verde.
Esattamente il colore dei suoi occhi.
Due.
Quel modo di scrivere le E.
La sbarretta verticale scende a formare una curva che è anche il trattino più in basso, insieme sembrano un po’ una culla, poi ci attacchi quello in mezzo, la cui punta tende leggermente a salire, e infine l’ultimo, che rimane fuori da quella specie di C formata dagli altri tratti di penna. Fluttua un millimetro più su, staccato da tutto.
Le A sono curve in cima e la lineetta a metà non arriva a toccare dall’altra parte, si ferma un po’ prima, come un binario morto. A guardare giù da un burrone il vuoto che c’è sotto.
Le O tentano sempre di chiudersi e a volte ci riescono. Altre volte la curva finisce un po’ fuori dal cerchio e altre ancora diventano più che altro un ovale.
Le S invece sembrano serpenti, scendono giù senza chiudersi, quasi uno scivolo, una rampa non so, come se sopra ci fosse qualcosa da far scorrere via.
Ugualmente sfuggenti sono le D e le M, e in generale tutta la tua grafia.
E in generale tutta la tua persona.
Tre.
Seduta per terra a gambe incrociate, brividi di freddo su tutto il corpo. Oppure di caldo. Si possono avere brividi di caldo?
Malessere diffuso, comprensivo di crampi allo stomaco, giramenti di testa, sonnolenza, mal di schiena lancinante. Una di quelle giornate che quasi quasi ti vengono pure i conati di vomito, e lasci la tazza di tè che ti sei preparata a disperdere il poco calore residuo sul tappeto di fianco ai tuoi piedi, e non l’hai neanche finita.
Che continui a ripeterti nel cervello frasi smozzicate e senza senso, sequenze di parole appiccicate alla rinfusa, e ciò non aiuta per niente.
Che hai i capelli sul viso, sporchi, e non c’è verso di farli stare su.
Che posi gli occhi su un crocefisso di legno scuro, con la figura di Cristo in rilievo. Sarà grande quanto l'unghia del tuo pollice.
Allora lo prendi tra le dita, lo avvicini agli occhi e lo rigiri piano, osservandolo minuziosamente. Con i polpastrelli ne segui tutto il bordo, le linee dritte della croce, poi posi il dito anche su quella minuscola figurina di legno più chiaro, senti le sporgenze e gli angoli appuntiti.
E come accade che lo appoggi al tuo polso, delicatamente, senza neanche premere, e d’un tratto schiacci a terra il braccio e lasci che tutti quei piccolissimi spigoli aguzzi affondino nella tua pelle?
Una di quelle giornate che trovi che c’è un che di molto poetico in quello che fai.
sabato 25 aprile 2009
time -is running out-
giovedì 23 aprile 2009
Vaffanculo
Ma tu lo sai cosa vuol dire, cercare di sopravvivere in mezzo a tutto questo casino?
Provare ad addormentarsi senza pensarti in continuazione, essere costretti a spararsi nelle orecchie tutta la musica possibile, fino allo stremo, fino a non sentire più niente, per evitare di far affluire al cervello tutto quello che non deve affluirci, e riuscire a dormire almeno qualche ora a notte?
Hai idea di cosa significhi lottare per avere una vita normale, per superare le cose, per rifarsi una vita cazzo, rifarsi una vita, e avere te davanti che remi contro?
No, forse non lo sai..e cos’è questo tuo bisogno
di distruggere tutto
di non ammettere niente
di cucirti la bocca a filo quadruplo
di negare ogni cosa
di non affrontare nulla
Mi fai impazzire. Che cosa ti sta capitando? Cosa è passato per quella tua piccola testa di cazzo da renderti completamente deficiente in questo modo? Non è normale quello che stai facendo, te ne rendi conto?
Ed è tutto, come sempre, inutile.
Inutili le parole i sorrisi i gesti le occhiate tutto, tutto fottutamente inutile.
No, non c’è più.
E la cosa bella è che il problema ha cambiato complemento oggetto.
L’ho sempre detto che la grammatica alla fine un senso ce l’ha.
Grazie lover, perché senza di te non sarei qui.
Ti voglio bene.
mercoledì 22 aprile 2009
Poema epico in 7 atti (o un po' di più)
martedì 21 aprile 2009
V.I.P.
Sospiri
So che ne puoi immagnare il sapore.
La consistenza.
Labbra labbra labbra.
-Erano dolci oggi-
Però
---
venerdì 17 aprile 2009
Water
Tornata a casa, mi sono buttata sotto una doccia bollente. Come se non fossi ancora dissetata. Come se non potessi fare a meno di sciogliemi in qualcosa.
giovedì 16 aprile 2009
Le ore
All'1.16 di oggi mi sembrava di essere dentro la notte.
Mi si chiudevano gli occhi e non riuscivo a dormire. Niente.
Abbassavo le palpebre e mi pareva di scivolare un passo dietro al sonno.
Il sonno era dietro agli occhi, in una dimensione che io non potevo vedere.
Oltre me, e allo stesso tempo, io oltre lui. Ero staccata dalla me rannicchiata sul fianco destro, sfinita, che cercava solo di riposare per qualche stramaledetta ora.
Chiedevo solo di essere inghiottita dalla notte, ma non ho avuto nemmeno quello.
Ottativi
mercoledì 15 aprile 2009
Correndo con le forbici in mano
E' come se il sole mi colpisse il viso.
Lo odio da morire.
martedì 14 aprile 2009
Lost
Il cielo azzurro in cui//si specchiava il mare
Paura di non tornare da//
domenica 12 aprile 2009
0.43
Disinfetta le mie ferite con alcool puro, se necessario.
Urlerei dal dolore, e tu urleresti con me.
E' questo che voglio.
Senti qualcosa e vienimelo a raccontare.
Vieni a dimostrarmi che sei viva.
Potrei scaraventarti a terra, farti del male sul serio, far scorrere il sangue da te su di me, da me su di te.
Cannibalismo.
Ricucirò le tue ferite e ti porterò a casa, riposerai accanto a me e percorrerò con le dita la linea delle tue cicatrici, fin dove si uniscono con le mie.
Love will have its sacrifices. No sacrifice without blood.
Incisioni
Sarà che di notte abbiamo le difese più basse, ci lasciamo travolgere e basta un solo, minuscolo particolare a mandarti a puttane tutto. Tutte le tue certezze e le convinzioni a cui sei così difficilmente approdata crollano in un unico preciso isante. Collassano. Si frantumano in mille pezzi, macchiando di sangue il suolo su cui cadono. Gocce del tuo sangue. -Se riesco a farle crollare così significa che certezze non sono, domi- mi ha detto una sera una ragazza meravigliosa che a quest'ora probabilmente sta seduta in un qualche locale in riva al Tamigi davanti a un qualche cocktail fruttato.
Forse sarebbe ora di smetterla. Di finirla qui una volta per tutte.
Ma cazzo, questa luna. Questa luna che mi ricorda te, questo bar che mi ricorda te, questa strada che mi ricorda te, la mia camera il mio letto la sedia della scrivania le rose appese alle travi, la prima è stata la tua, il peluche a forma di foca le scale del soppalco il divano davanti alla tv ogni singolo pezzo d'arredamento di questa casa che la ragazza in riva al Tamigi definisce -casa di fate- porta inciso il tuo volto in una maniera che non dimenticherò mai, di notte tutto sembra parlare solo di te, non è una cosa molto normale, e l'unica patetica arma di difesa che ho trovato è scrivere. Riempire gli spazi che hai lasciato con il vomito di parole che non ci siamo mai dette.
Ingurgito la notte sperando di ricavarne almeno un atomo di luce.
sabato 11 aprile 2009
Effetti collaterali
mentata, ti sdraiavi su di me.
Mi sembrava che mi schiacciassi le ossa. Eri pe-
sante, e mi facevi sentire così vuota.
Stringevi le tue mani sulle mie, ma sfuggivano.
Scivolavano giù sulla pancia.
I polpastrelli disegnavano il contorno delle cro-
ste e delle bolle. Cercavano le zone morbide.
Dall'ombelico uscivano lacrime di sangue in-
torno ai lividi.
Gocce
E mentre la pioggia ci impregnava i vestiti i capelli le mani le labbra, ci scambiavamo pochi baci luminosi.
E' che avevamo gli occhi troppo belli.
Notturno con brio
venerdì 10 aprile 2009
Loving you
Ho imparato e cerco di metterlo in pratica.
Scrivo fiumi di parole su di te per liberarmi di te e al tempo stesso tenerti qui per sempre.
Se ami qualcosa lascialo andare. E se non torna più? E' un rischio che possiamo correre?
Credo di no. Credo di si. Ho troppa paura di perderti più di quanto ti ho già persa. E avevi ragione tu quando hai detto -ho paura che se poi succede qualcosa..non voglio perderti- e io dovevo disperatamente dirti di no ma sai, non è così facile.
Sei così strana tu. Sei incapibile, in bilico, fragile. Vorrei farti capire che ci sono senza che tu mi ritenga invadente, senza che la mia presenza ti infastidisca al punto di non parlarmi per settimane, salvo poi passarmi accanto sorridendo e farmi, completamente, crollare. Basta un attimo.