domenica 19 luglio 2009

Leaves, Leaver

Serata stretta.
Stretta?
Intima, volevo dire. Siamo stati tutti così vicini. (a qualcosa? A cosa?)
Ho in mente gli ascensori oggi. Vorrei prendere le persone e portarle negli ascensori. Continuo ad avere davanti agli occhi delle visioni che ho paura di chiamare ricordi, perché ricordi implica qualcosa di accaduto, in un modo o nell'altro. In un mondo o nell'altro. Qualcosa che comunque c'è. (e dove l'hai nascosto? Quando lo tirerai fuori?) Domanda sbagliata.
Frase sbagliata, col tono sbagliato.
Quatità di fiato sbagliata.

Per cosa si vive esattamente?
Sto cercando di trovare quello di cui ho bisogno veramente. Hai detto che questo viaggio ti ha lasciato molto più di quello che speravi. Che non hai capito l'inglese, hai capito te. Che adesso sai di cosa hai bisogno, di cosa non puoi fare a meno. La tua vita, la tua vita adesso puoi dire davvero dove sta. Mi piacerebbe che leggessi questo.
A me basta una sola persona.
Devo poterci parlare. So che stai sorridendo. "Il più piccolo germoglio dimostra che non c'è morte in realtà, e che se mai ci fosse porterebbe verso la vita, e non l'aspetta alla fine per fermarla. E che è cessata nell'attimo in cui la vita è apparsa. ... Tutto progredisce e si espande, niente crolla, e morire è diverso da quel che ciascuno abbia mai creduto, e più felice."
D.

1 commento:

  1. non posso commentare perche' sarebbe tutto molto inferiore a questo

    RispondiElimina