lunedì 31 agosto 2009

Risposta

anch'io

lunedì 17 agosto 2009

Yo!

La personificazione è qualcosa di atroce.

sabato 15 agosto 2009

Tag

voglio esistere pesantemente

Filastrocca

a
amore mio scusa, stavo cercando di mandare a memoria tutti i possibili modi per confezionare fiori di carta.
amore mio, perdonami se invece di pensare a te cerco i prezzi di una liposuzione.
e
e che cosa ascolta chuck palahniuk mentre lavora, tu lo sai?
io adesso lo so, e abbiamo fatto giusto tutte e due.
i
iesterdei ho visto il cielo più bello di tutti,
era giallo e viola come i lividi che ti fai sulle gambe, e girava vorticosamente sopra la mia testa.
o
ovviamente, amore mio, in qualunque modo ti manifesterai, ti prego di capire:
le foglie di menta bisogna masticarle per bene.
u
una sola, ultima cosa vorrei dire, in questo pensiero sconclusionato;
faccio confusione con i soggetti. Ma non volontariamente. Non allarmarti/tevi/iamoci/mi.

Cellar Door

Tangente.
E' una parola meravigliosa.
Tan-gen-te.
Voglio dire, ha anche una bella radice.

venerdì 14 agosto 2009

Giallo canarino

Ma nel vostro mondo le persone si squagliano?

mercoledì 12 agosto 2009

Are you breathing what I am breathing?

Need for time. A white time in which things can happen.
Need for space. Clean my desk and apply feng-shui commands.
Need for action. A lot of action. My mind full of different thoughts pigeon-holed in little compartments so pressed there is no way you can drag them up.
It's not a bad thing.
The point is my inner self has to take a few minutes to figure out and tackle it. It's not automatic. It's not taken for granted. Not for me.
Maybe I look like a fast-person. Fast-person, my god. You, all of you, have to finish thinking I can face problems and situations and all this shit in one or at the most two seconds. I can't. I just can't.
Sorry if I deceived you.
My drama doens't respect the three Aristotle's units.

Soundrack: k.d. lang; the consequences of falling

giovedì 6 agosto 2009

The L Way

And, you know, what I am doing is trying to be the more balanced I can, trying not to kill myself with my own hands, acting in a resonable, and rational, way. I actually think we can go right through all we have made, but the first and most important thing is that we have to put in our minds that all this drama-queen behaviour, all this omg-you-don't-know-how-exhausted-I-am, well, this will not help us resolving it. I want to be more clear-headed than when this story began, because I am really not interested in hurt myself again. I'm sorry. You know, I am working in order to bring my life back to me. Like tidy up my things and do what I want, just what I think it's better for me. Something that doesn't play havoc with your plans.

domenica 2 agosto 2009

Drama

Questo è un post per ringraziare.
Grazie a quelli che c'erano prima e a quelli che ci sono adesso.
Perchè, beh voglio che lo sappiate, io non sarei qui senza di voi. Sentitevi tutti chiamati in causa. Non sarei qui alle 2.04 a bere tisana alla liquirizia ascoltando Echo e deprimendomi da morire, non sarei qui con questi capelli e questi vestiti e queste fitte intercostali che mi fanno morire.
Grazie per sopportarmi anche quando sono stanca di essere forte, quando mi sento fottutamente in più e non c'è un solo posto che mi vada bene. Grazie per quando mi amate, per quando mi infilate bigliettini sotto il cuscino, perchè mi tenete l'ombrello in modo che non mi si rovinino i capelli appena fatti, perchè mi scrivete cartoline e mi incontrate inaspettatamente il sabato sera.
E, adoro tutti quanti perchè succede a volte che facciate dei piccoli, piccolissimi gesti dei quali magari non vi accorgete nemmeno, e che invece io trovo favolosi.
Grazie per essere così belle.
Grazie perchè siete lontane da me e nonostante questo vi sento così vicine, e il femminile è solo perchè la maggioranza vince. Posso immaginarvi perfettamente, so cosa state facendo in questo esatto momento, probabilmnte so anche a cosa pensate, e posso sorridere. Davvero. Tirando le somme di tutto, posso sorridere e dire che si, anche guardando indietro alla montagna di casini che abbiamo alle spalle, alla valanga di fraintendimenti e di rancori insepolti che inevitabilmente una volta o l'altra ci troveremo ad affrontare, posso sorridere. Ma per il momento va bene così. Va bene perchè so che c'è qualcuno lì fuori a cui va ancora di ascoltarmi. Va bene perchè so che anche delle persone con cui le cose si sono lacerate definitivamente, non è vero che non mi è rimasto nulla. Mi è rimasto tutto. Ogni singola parola.
E per questo, grazie per quello che mi avete detto e che mi avete scritto.
Vi adoro.
Soundtrack: Betty Lavette, Choices.
I've had choices ever since the day I was born
I have my own voices that told me right from wrong
If I had listened, no I wouldn't be sitting here today
Living and dying with the choices I've made

sabato 1 agosto 2009

Nel caso avvertiste delle fitte al cervello

Esiste un fungo che si chiama Cordyceps Unilateralis. Si trova nelle foreste tropicali e parassita le formiche. E anche un sacco di altri insetti, a voler essere precisi.
Immaginate di essere una di queste formiche. Trascorrete la vostra vita da formica a raccogliere i semi, a seguire gli odori, a scavare gallerie nella terra, quello che volete. E poi, un bel giorno dopo un grande acquazzone, venite contaminati da questo fungo. Le ife vengono trasportate dal vento, finiscono a terra e voi avete appena avuto la deliziosa idea di ingerirle.
Esattamente, qual è il sapore di un fungo mortale?
Giorno dopo giorno, ora dopo ora, le spore crescono lentamente dentro di voi. Tra le vostre cellule. Nei vostri tessuti. Ed è troppo tardi per qualsiasi cosa ormai, cominciate a sentirvi deboli, totalmente inutili per la colonia. They're driving you crazy. Le altre formiche questo l'hanno notato, e non vi lasceranno lì a marcire nel loro territorio, decomponendovi e infettando ogni singolo essere vivente con cui entrerete in contatto. Le vostre compagne vi prendono, e vi allontanano. E' così che succede. State impazzendo. Con le spore che spezzano via via sempre più gangli cerebrali, il fungo che prolifera al vostro interno, non avete nessuna capacità di reagire. Nessun controllo. Quello che il Cordyceps vi costringe a fare è trovarvi un albero e iniziare a salirlo il più veloce possibile. Vi sta mangiando il cervello, e voi risalite il tronco aggrappandovi alla corteccia in un disperato tentativo di fuga da quello schifo che vi ha infettati. Sempre che a questo stadio riusciate ancora a capire qualcosa. E alla fine, quando non avete più forze, quando il vostro sistema nervoso è stato fatto a pezzi in ogni sua minima componente, vi fermate. Restate paralizzati su un ramo a metri e metri di altezza.
Esattamente, riuscite ancora a provare un po' di vertigine?
Il fungo ha raggiunto il suo scopo. L'avete portato in una posizione privilegiata, dal quale ha più possibilità di diffondersi e contaminare gli insetti sottostanti. Voi siete morti. E il Cordyceps continua la sua crescita, succhia le vostre sostanze nutritive, i vostri organi, il vostro intero corpo. Siete delle piccole mummie di formica, con il corpo intatto all'esterno e completamente vuoto all'interno. E quando le condizioni saranno favorevoli, dalla cavità dell'addome che vi era appartenuto spunterà il corpo fruttifero. Raggiungerà la superficie e diffonderà le sue spore. E voi avete un fungo, lungo e filiforme, probabilmente giallastro, o rosso, o blu, o di un bel verde brillante che vi esce dalla schiena. O dal cervello.
Esattamente, come ci si sente quando la cosa a cui assomigliate di più è una fioriera?


http://neurophilosophy.files.wordpress.com/2006/11/cordyceps-unilateralis.JPG

http://www.youtube.com/watch?v=CCOQ0VU24xw&eurl=http%3A%2F%2Fwww%2Enaturamediterraneo%2Ecom%2Fforum%2Fpop%5Fprinter%5Ffriendly%2Easp%3FTOPIC%5FID%3D71509&feature=player_embedded