lunedì 7 settembre 2009

Volevo usare le tue parole ma non l'ho fatto

Questa sera ho letto delle parole scritte in penna nera. Non era il momento, non era il luogo, non volevo posarci gli occhi sopra. La sensazione era quella di profanare qualcosa. Di entrare in un mondo che non era mio, soprattutto perchè so quanto ci tieni alla tua privacy, a tutto quello che hai costruito, che sta dietro le rughe piccole piccole che a volte si formano sulla fronte. Da te non trapela mai nulla, più che altro ci ridi su. Ci vuole pazienza a tirarti fuori una confessione seria, chiamala come vuoi. Mi sono stupita quando mi hai allungato quei sei foglietti, tre a quadretti, brutte copie scritte in blu, e tre bianchi, carta opaca, belle copie. So quanto ci tieni. So che erano per te soltanto. So che non ti è facile farci vedere quello che scrivi, mai.
Però, vedi

non ho mai letto niente di simile.
Niente.
C'è qualcosa lì dentro che va oltre.

Otre tutto.

E il libro, non leggerlo. Ho sbagliato a dirti di si, che forse era il momento giusto, perchè non lo è. Conservalo per una stagione diversa.
E goditi questa.

PS: passa da questo blog ogni tanto, fa piacere.

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